In morte di un amico

Sono in lutto, ho un nodo alla gola che non va né su né giù.

Sapete quando non ci si arrende all’evidenza? se ti dicono “ho un tumore, leucemia”, e dopo la botta di disperazione iniziale lo vedi sì dimagrito, ma sempre allegro e spiritoso… non ti dice nulla che le videochiamate su Skype si siano diradate fino a cessare del tutto, che nell’ultima, eppure non mi sbaglio, sì, piangeva… come quando è morta mia madre e il medico cercava di dirmi qualcosa, ed io ho voluto non sentire…

Ci siamo conosciuti in Vietnam, quello del sud, nel 1968; no, non ci siamo conosciuti, io e lui: ho scritto più volte nel diario del complesso di Tony Van: e lui era il chitarrista. Chissà quante volte ci siamo incrociati! E con Tony Van quante chiacchierate! Con lui, nessuno dei due si ricorda dell’altro. Ecco qua una foto di Tony Van e complesso con Le Stars. Io non so dov’ero, in quel momento. Ma certo, che ne sapevamo e che ne sapevo allora, che eravamo tra i protagonisti della Grande Storia…

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Poi me ne sono accorta, e combattendo con le unghie e coi denti sono riuscita a pubblicare il diario, “Ciòiòi” (che poi sarebbe “Choi-oi” e vuol dire “Mio Dio”, ma vaglielo a far capire, non sanno come fare a rovinare i titoli!).

Durante la stesura del libro ho naturalmente fatto ricerche su ricerche per rintracciare qualche testimone e compagno di avventure: uno in Australia, ma non gliene poteva importare di meno, di rivangare il passato.

Poi è arrivato Gordon. Si chiama e si chiamava Gordon Reynaud. Nel Canada, in alto lassù, vicino ai laghi, in mezzo alla neve e a volte con cinquanta gradi sotto zero, nemmeno riesco a immaginare; ci siamo subito contattati su Skype, le risate… col mio inglese semi-maccheronico e le sue battute… mi sono proprio divertita, gli ho inviato anche le mie pubblicazioni, e a forza di cambiare computer non trovo la sua foto con Cioioi. Poi la notizia, come una mazzata: leucemia. Non riuscivo a dire altro che “noooo… noooo… noooo!” e lui che mi consolava.

Era un ragazzo scapestrato, nel ’68, ne ha fatte di tutti i colori. Ma nel Vietnam ha trovato Dio, a volte si ha un certo pudore nel dire queste cose, ma quello che si vedeva laggiù nel ’68 o fa diventare delle bestie o degli angeli: così ora lui è insieme ai suoi amici alati, Lassù.

Goodbye my friend, I hope I’ll see you up there one day: I promise that I will speak perfect English!

Hai lasciato un gran vuoto, Gordon: ora fammi piangere un po’.

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