Esco dalla Messa, entro nell’auto in apnea aspettando che quella specie di condizionatore a manovella inizi a farsi sentire (passeranno anni) e alzo il volume del cellulare, appena in tempo per leggere a volo un’anteprima microscopica di un messaggio: Facebook – Ursula Galli – Daniela, ma l’hai sentito che…– e sparisce, mi chiedo, ma che lo fanno vedere a fare, a quella velocità bisognerebbe tenersi il telefono incollato sugli occhi! L’incipit non mi rassicura, anzi mi mette una certa agitazione: si inizia così di solito per continuare con “è morto…”; ma sempre la solita mi dico, pensare al peggio… nonostante i ragionamenti, penso a Franco, ma perché?

Perché Ursula la sento di rado… magari che stiano già girando il film sulla mia storia?

Mi affanno per recuperare il messaggio: sms zero, facebook va dove gli pare, nella cronologia non c’è, ma perdinci lo devo trovare. Alla fine spunta un 2 nei fumetti di facebook: trovato! Altri improperi per aprirlo, ma il mio telefonino non sa con chi ha a che fare!

E non credo ai miei occhi: “Ciao Daniela hai visto che è morto Franco Ferrucci? Domani alle 10 funerale al cimitero della Cigna (Lupi). Ognuno deve portare un libro con sopra scritto “per Franco”: si fanno delle pile, poi quando si va via ognuno prende un altro libro a caso”.

Dalla mia bocca esce solo “Oh mamma!”, e lo ripeto come un mantra.

Ho la pelle d’oca. Rintraccio il numero di Ursula, mi risponde, chiedo conferma.

Sei anni meno di me. Sportivo, sempre in forma.

Ho avuto da ridire tante volte con lui, ma non riuscivo mai a prendermela: lui ci scherzava su, una battuta, un discorso che ti portava lontano, e tutto era dimenticato. Mai una volta che fossi riuscita a bisticciare. Ora? Ora non importa più quello che gli voglio dire.

Franco era il mio editore. Ursula la giornalista che ci ha fatto conoscere. Io sono ancora qui, con i sogni che tardano a realizzarsi e forse non lo faranno mai, pensando sempre più spesso a quando la chiamata arriverà anche per me, a come sarà e a dove andrò. E a chi rimane.

Voglio che facciano una festa, ricordando tutte le volte che ho fatto ridere, e sono tante. Nel frattempo, rimango in attesa.

Ciao, Franco.

franco_ferrucci

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