Da “Itinerario dell’Isola di Sardegna” di Alberto Della Marmora

Prima Tappa

Cagliari e dintorni

Il territorio di Cagliari (fig. 1)  confina ad ovest con quello di Iglesias, a nord con quello di Oristano, a est con quello di Lanusei e a sud col mare.

Capoluogo dell’isola di Sardegna, con un ampio golfo capace di accogliere e tenere al riparo intere flotte: principale requisito della capitale di un’isola è quello di avere una buona posizione marittima, oppure, come Londra, di trovarsi vicina al mare col quale comunica per mezzo di un fiume navigabile. Il Della Marmora la definisce “città eterna della Sardegna” perché nonostante tutte le vicissitudini politiche non ha mai perso la sua vitalità e la sua fondazione risale a tempi molto remoti.

Situata come anfiteatro culle pendici di un colle, fiancheggiata da due grandi stagni, bagnata da una parte dal mare e dall’altra comunicante con un’immensa pianura (Campidano n.d.r.), offre a chi viene dal mare un aspetto piacevole ma anche imponente, con il colore bianco-giallastro della roccia calcarea e un paesaggio tipo africano.

Questa la prima impressione avuta da Della Marmora dopo dodici giorni di navigazione da Genova su una nave mercantile nel 1819, quando era venuto in Sardegna solo per la caccia e ricerche ornitologiche.

Al suo sbarco la fisionomia della città si trasforma in un aspetto simile a quello spagnolo, in accordo col nome della via su cui si immette per prima cosa il Della Marmora, via Barcellona (fig. 2) appunto.

Caratteristica di questa via era una moltitudine di balconi in ferro con le donne affacciate, più numerose dei passanti, incuriosite da questo giovane capitano dei granatieri, sfortunatamente troppo occupato a guardare dove posava i piedi per evitare le buche piene d’acqua e di fango o i grossi sassi di granito disseminati qua e là, in quella strada così romantica se vista da lontano e così prosaica quando ci si doveva camminare. Inoltre per sua sfortuna il giorno stava orma per finire e i lampioni erano ancora di là da venire.

In queste condizioni, dopo una salita lunga e penosa, il Della Marmora arriva al Castello (fig. 3-45).

Allora il castello (fig. 6) era circondato da tre file di mura con tre porte che comunicavano fra loro per mezzo di ripide scale.

Dalla Porta dell’Aquila (fig. 7), opera dei Pisani, il Della Marmora entra nella strada principale di Castello, chiamata “Strada Dritta”, (attuale Via Lamarmora) (fig. 8-9), nome poco adatto perché alquanto scoscesa e mal lastricata, quanto via Barcellona, ma come questa tutta guarnita di balconi. Con fatica giunge al Palazzo del Viceré.

L’isola era allora sotto il governo del cavalier Ignazio Thaon de Revel, conte di Pratolongo. Nessuno poteva entrare in città dal porto senza il suo benestare, ed anche il Della Marmora e i suoi compagni di navigazione dovettero, appena sbarcati, sostare per molte ore in una casetta recintata in riva al mare detta “La Sanità”, una specie di lazzaretto sanitario e politico, dove venivano interrogati attraverso una triplice fila di sbarre e dovevano esibire i documenti che venivano fatti passare attraverso le grate con una lunga pinza di ferro disinfettata con aceto bruciato.

Saputo del suo arrivo, il viceré aveva mandato il suo aiutante di campo a prendere il Della Marmora, per ospitarlo nel castello, cosa che poi avrebbe fatto il Della Marmora stesso anni dopo con altri ospiti ma in condizioni migliorate.

Giunto al palazzo, il viceré gli va incontro a braccia aperte, salutandolo con la frase “Comment, mon cher, vous qui n’y etes pas obligé!”, alludendo a un aneddoto nel quale un marito sposato a una donna brutta si rivolge con queste parole all’amante…

1 - Cagliari

1 – Cagliari

2 - Via Barcellona

2 – Via Barcellona

3 - Via Barcellona - Castello

3 – Via Barcellona – Castello

4 - Via Barcellona - Castello - 1

4 – Via Barcellona – Castello – 1

5 - Via Barcellona - Castello - 2

5 – Via Barcellona – Castello – 2

6 - Il Castello

6 – Il Castello

 

 

 

 

 

 

 

 

7 - Torre dell'Aquila

7 – Torre dell’Aquila

9 - Via Lamarmora

9 – Via Lamarmora

8 - Via Lamarmora

8 – Via Lamarmora

10 - Lazzaretto

10 – Lazzaretto

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