La casa che avevo comprato un anno e mezzo prima per 98 milioni, la vendetti per 150 e partii coi miei due figli alla volta della Sardegna, sicura che mi sarei rifatta una vita con un uomo che mi amava. Qui con i suoi aiuti e consigli, dato che era geometra in una banca la più importante dell’isola, comprai un bel pezzo di terra e iniziammo a costruire. Era tutto fatto e pagato quando scoprii che il terreno era parte di un pignoramento miliardario (in lire) e che il progetto era totalmente difforme dall’originale: dopo anni di sofferenze indicibili all’ennesimo avviso di demolizione scrissi una lettera al sindaco: “la situazione è questa, io non posso farci altro. Demolirla costa i soldi che non ho, quindi se la vuole se la tenga pure e la demolisca da sé”. Mi chiamarono, un geometra che sapeva fare il suo mestiere, lui, con le lacrime agli occhi mi dette un filo di speranza a cui mi appigliai, dapprima incerta. Grazie al mio attuale marito che ci mise fior di quattrini, grazie a un principe del foro mio cugino che ha combattuto dieci anni per me a titolo gratuito e mettendoci anche di suo, grazie a un mutuo che morirò prima io di lui, la casa l’ho ripresa.

All’inizio di questa brutta storia, il si-fa-per-dire geometra, quello cretino, il primo, dopo avermi mandato a lavorare per non perdere la strabiliante cifra di cinquantamila lire, aveva badato bene di mandare indietro il camion con il mio trasloco da Pontedera perché non ce la facevano a scaricare tutto in giornata, autorizzandoli a buttare via tutto: ci ho messo tutte le mie forze (e chi mi conosce lo sa che la mia cocciutaggine è proverbiale) per provare a rimediare. E non ci sono riuscita.

Un altro geometra che credevo migliore del primo, persona in vista a Sassari e compagno della ex moglie del primo (sì, lo so, che casino…) mi prese la casa, che poi è una villa, in affitto, e dopo un anno mi ritrovai con un assegno a vuoto e la casa svuotata e vandalizzata. Quel poco che si era salvato non c’era più, regali di nozze e legna compresi.

“La truffa più grossa l’hai avuta da me, che ti ho costretto a sposarmi facendolo passare per matrimonio di interesse…” mi ha appena ricordato quell’amore di mio marito a cui chiedevo aiuto perché avevo perso il conto, facendomi scoppiare in una risata liberatoria…

Se proprio ci vogliamo mettere l’ultima con Infostrada… ma ero abituata a ben altro, e quella mi ha fatto un baffo!

Ecco, ora mi chiedo: e io la bomba dove la dovevo mettere? È dalla nascita che mi imbrogliano e mi scippano e mi truffano!

Quel cretino, quel popo’ di imbecille che ha rubato il futuro di una splendida ragazza con un cinismo ributtante ha agito “per vendicare una serie di torti subiti”??? Vuole scrivere ai genitori???? Ma scrivi al neurone che si aggira solitario e malato nel tuo cervello alla disperata ricerca di un po’ di conversazione! Perché non sei nemmeno pazzo: sei solo cattivo.

  1. Quello che passa dentro a una mente malata non lo potremo mai capire e manco accettare,ne giustificare quando diventa assassina per un rinvangare una vita fallita ,io spero solo che ci sia una giustizia nell’aldilà perchè al di qua non ci sarà manco per questo uomo cattivo e malato non potrà più rimediare al male fatto.

  2. Di torti purtroppo ne abbiamo subiti tutti. Non voglio fare una classifica generalista, non servirebbe a niente.
    Però dico che se fosse capitato a me, e in minima parte lo è stato, dicevo che se mi fosse stata tolta una figlia o un figlio, non cambia, io, padre attendo l’esito del processo, che sia ergastolo o qualche anno non mi interessa, il giorno stesso che esce l’assassino lo ammazzo e pago la conseguenza.
    Credo che questo sia il punto ma per quanto riguarda dove mettere una bomba, fossi in te ci penserei un momentino.

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