Good morning America

Election day 2016

Good morning America, non altrettanto per me.

Non sono un’esperta sondaggista. Non sono un’analista politica. Non sono una storica. E nemmeno filosofa, in senso accademico Sono molto esperta nella didattica musicale, ma questo non c’entra nulla. E dopo tutti questi “non sono” ci vuole un “ma”: MA… stamani sono rimasta male. Non mi piace, anche se tutti gli americani risponderebbero in coro “e chi se ne frega?”. Gli americani, quelli che tanto per saperlo sono arrivati in un continente smisurato nel 1492, hanno fatto fuori le popolazioni che lo abitavano, e lo hanno riempito di pistole, malattie, e di africani resi schiavi e considerati – ancora – inferiori.

Non era lui quello che non voleva riconoscere la Clinton in caso di vittoria? E che ora sparge e spande parole di pace? Non era lui quello che paventava brogli? Ora i “brogliatori” dove sono? Non era lui quello che aveva chiesto a Putin di mettere all’opera gli hackers per boicottare Clinton? E non erano tutti gli altri che se la son presa con Putin quando questo è successo? E non è lui che si lamentava quando gli hackers lo avevano preso di mira? Non era lui che esultava quando l’FBI ce l’aveva con la Clinton? E che gridava allo scandalo quando l’aveva assolta? E con la Corea del Nord come la mettiamo?

Che schifo… una campagna elettorale dove si parla solo degli scandali altrui, per esempio. E per esempio due la vendetta: i sondaggisti che ci stanno a fare? Dovremo prendere sempre i sondaggi al contrario? Non è che potrebbero vedere cosa non va nell’elaborazione delle previsioni e studiare un sistema non dico esatto, ma meno fallibile?

Ed esempio tre, fatemi cadere in basso, tanto al loro livello non ci arrivo e non ci arriverò mai: l’avete visto che bocca? Mi ha sempre richiamato l’idea di un orifizio anale. È così. De Andrè avrebbe detto “lo chiamavano bocca di c…”

Oh, mi sono sfogata. Poco, ma battere le dita sui tasti al posto di infilargliele negli occhi mi ha dato un certo sollievo, se pur leggerissimo.

Ora aspettiamo di vedere che fa. Sull’inquinamento ambientale globale, che quello i muri purtroppo non li mette.

Complimenti ai democratici: loro sì che li sanno scegliere, i candidati giusti!

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