Certo che scrivere quando il mondo intorno ti succhia ogni secondo della tua vita… Non che me ne mancasse la voglia, ma “mi scrivevo dentro”, come son solita fare io: ne ho buttate giù di parole col pensiero, dai fatti di cronaca alla cantilena monotona dei giornalisti, ai pensieri sui massimi sistemi e anche sui minimi. Stamani poi ho detto “lo faccio”, tutta la mattina libera, spese già fatte, visite no perché è sabato, però posso mica lasciare cane e gatti senza mangiare, e poi vuoi che non le dia una spazzolatina a Maggie, e già che ci sono, buttato il troiaio dell’umido nella compostiera, quasi quasi vado fino in fondo al terreno a vedere se le pere son buone, tallonata da Maggie e da Tranky soffiante di gelosia, poi le pere praticamente son di legno e di buono c’erano solo le nespole, e via tornare a casa, che uno sembra sia andato chissà dove, anche se cinquemila metri non son pochi, ma son quadri in fin dei conti, e metti la lavatrice stendi la lavatrice rimetti la lavatrice, poi devo sistemare il discorso con la zia Bruna, ora a novant’anni le vado a far prendere il computer, un c’avevo proprio niente da fa’ anch’io, e siccome non gli funziona più l’app delle notizie, una delle tre cose che usa, mica poteva non funzionargli qualche altra app che ce ne son tante, no proprio quella accidenti a loro, via team viewer provo a disinstallarla e poi reinstallarla, ma dice che è troppo lento non ce la fa, allora alla fine le ho messo due collegamenti a siti di notizie sulla barra, ed è passata almeno un’ora, poi sto per cominciare i cavoli miei quando mi ricordo della lavatrice, inizio a svuotarla stupendomi che me li abbia anche asciugati i panni, poi mi viene un dubbio: non l’avevo avviata! Metto il farro a cuocere, e secondo voi quanto tempo c’ho? Alla cottura dieci minuti. Il tempo di pensare a cosa possa passare nella mente umana. Dice: che c’entra? Che ci vòi fa’, almeno a pensare ce la faccio, il tempo lo trovo. Dicevo della mente “umana”, e mi scuso con gli umani, che riesce a pensare e soprattutto a fare di uccidere la moglie e i due figli. Perché gli garbava una che non lo voleva. E lui l’ha raccontato anche, per filo e per segno, e bontà sua s’è dato anche il massimo della pena (una scappatina a levare il farro che còce secondo come gli gira…). salvo poi ritrattare magari perché lui non c’era o se c’era dormiva. Un po’ come la mamma di Bossetti, che un se n’è nemmeno accorta si sa di cosa. Leggevo sulla pagina facebook del su’ figliolo (almeno che lei è la mamma lo sa), in mezzo a un mare di offese che ci si vergogna anche a leggerle, che potrebbe esse’ stato qualcun altro che magari studiava le mosse del Bossetti, ha preso il suo DNA e un po’ di calcina del cantiere… ma se è un miracolo che le abbiano trovate le tracce del DNA! Mah, se non era lui quell’altro ci s’è impegnato davvero!

E dopo una lunga pausa arrivo alla sera, mentre il mi’ marito ascolta il tiggì, un altro po’ ci sto. Tanto ormai ho detto tutto. Macché tutto… ho appena cominciato, devo ritrovarlo questo ritaglio di tempo perdinci. Intanto volevo far sapere che sono tornata, ci sono, io sono qui!

voi siete qui (e io pure)
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