Ero lì,  a Lucca, vicino a casa. La piazza dove c’è il parrucchiere, subito dopo il duomo. Sugli scalini di una delle innumerevoli chiese, che basta girare il capo a Lucca e ne trovi una, una ragazza parlava concitata al cellulare; qualche frase qua e là… “ma cosa mi dici?” “Nei grattacieli?”… “Ma allora è la guerra?”.

Lo confesso, a queste ultime parole mi sono un po’ allarmata. Mah, parlerà in senso metaforico… ma le parole che avevo sentito mi risonavano in testa mentre – era il primo pomeriggio – mi dirigevo verso la vicina merceria, dove la roba costa poco, e si vede. Ma questo passava il convento.

Però,  anche nella merceria le parole si assomigliavano, lugubri, allarmate.

L’ho cominciato a capire lì, cosa era successo: i visi allarmati, increduli, preoccupati, sembravano tutti uguali.

Era l’11 settembre 2001. È vero, che ci si ricorda distintamente dove eravamo, in certi momenti

 

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