L’hai voluta la bicicletta?

L’hai voluta la bicicletta? O pedala! Il guaio è che mi tocca pedalare anche a me, te possino…

Ma cominciate a usare il cervello per favore, fateci un semplice ragionamento: io non sono Einstein, ma se si continua così mi viene il dubbio di essere indovina. Come Cassandra però.

Primi passi

Credevo di aver capito male quando, dieci anni fa, un comico che mi piaceva tanto ha fondato quello che doveva essere un movimento, una cosa fuori da tutte. Un comico. Considerando i coevi personaggi della politica, almeno lui faceva ridere, anche se la politica dovrebbe essere una cosa seria… ma certi termini che volavano qua e là mi riportavano alla mente quella poca storia che non avevo voglia di studiare, in particolare la rivoluzione francese, che si sa tutti che fine ha fatto. Ma come mio solito, prima di pontificare, mi sono informata.

Dò un’occhiata al blog, dove una sfilza di banner pubblicizzanti libri di Travaglio e – ovviamente – di Grillo, campeggiavano a destra e a manca. Cominciava a salire un certo odorino di bruciato, ma io sono dura in queste cose: se non arrivo in fondo non sono contenta. Mi sono anche iscritta. Ma il Vaffa-day proprio non riuscivo a digerirlo: abbiamo tante parole nella lingua italiana, si possono creare giochi di parole eleganti e intelligenti… e chiamalo direttamente “vaffanculo”! Primo inciampo. Non proprio primo ma facciamo finta. Ma vedere Grillo, da quel palco, pugni sui fianchi e atteggiamento copiato dal cosiddetto duce, girandosi a destra e sinistra gridando “Itaglianiiii!!! Itagliani!!!” e compiacersi al boato della folla (o assenza totale di memoria o imbecillità pura), mi ha dato la spinta definitiva: vado al pc e cancello la mia iscrizione al blog. Appena dato l’ok irrompe nello schermo Grillo che mi urla “Ma che fai??? Ti rendi conto di cosa stai facendo?…” e così continuando, pensando magari di farmi ridere. ‘A Grilloooo, te come comico andavi bene, ma così pigli per le mele!

Risveglio

Non ci è voluto quindi molto, a capire il valore del movimento e dei suoi ideatori. Lo stesso non si può dire per gli “itagliani” plaudenti, ma la speranza è l’ultima a morire, e pur non avendo intenzione di dargli mai il mio voto, speravo di sbagliarmi. Fino al 2018. I grillini stravincono, la Lega arriva al 17,35 (bei tempi…), quindi dà un calcio all’alleato Berlusconi e si accoda al vincitore, che distrugge in pochi mesi (col fascismo si può), poi visti i sondaggi (i sondaggi, non il bene comune a cui tanto si appella ora) comunica a Conte che vuole aprire la crisi per capitalizzare il consenso. Non sto vaneggiando: io lo ricordo, non altrettanto molti altri, o forse lo ricordano ma pensano che siano quisquilie. E questo è un riassunto, molto veloce.

Forse…

Poi c’è Renzi: fin dall’inizio ostacolato in modo infido da D’Alema e Bersani a suon di botte ai fianchi, per non parlare dei “Travaglio” che se non ci fosse Renzi non saprebbero più di cosa parlare, pare che ci studino la notte, alla fine ha ceduto. E chi non vuole diventare fascista e razzista che fa?

Mi fa ridere (si fa per dire) Di Maio quando dà la colpa agli altri e alle prossime regionali vuole correre da solo… ma davvero pensi che sia colpa degli altri? Avete voluto fare i toghi, fra tutti, e ora io da che parte mi giro? Intanto voi, l’avete voluta la bicicletta? Ma almeno sapete pedalare?

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