Ogni tanto me lo devo riguardare, quello spezzone di “Goodbye Mr. Holland”. Oddìo, me ne potevo accorgere prima, è arrivato proprio sulla linea del traguardo… ma è arrivato. E pensare che Venezia è venuta dopo, il “Venezia75” dove è stato ospitato “Arrivederci Saigon”, che senza di me – modestamente – non sarebbe mai stato neppure concepito. Perché ci ho messo quarant’anni, dico quaranta, articoli, trasmissioni tv, radiofoniche, Archivio diaristico, cominciando dagli americani che “del Vietnam non ne vuol più sentir parlare nessuno” per arrivare in Italia, dove “ci dispiace ma non rientra nei nostri piani di pubblicazione”. Taccio sull’impegno e la fatica, mi farei un bel po’ di sangue amaro… che ci volete fare, se “Choi-oi!” non figura nei titoli di coda, se i servizi in Sardegna non si fanno perché “costano troppo”… la soddisfazione di oggi è “la musica della mia vita”. Musica e parole, parole e musica. E sono radiosa, incontro splendide persone con cui ci riconosciamo al volo, ci si attira come calamite. Soldi…? Quelli che servono, ma fatemi il piacere, sono felice. Realizzata.

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