Sono avanti…

E sono avanti gente, che ci volete fa’?
Nel 1973 ho preso l’attestato come programmatrice nel linguaggio Cobol.
Avevo il Commodore 64.
Conosco Super Mario Bros.
Spazio nei programmi di scrittura, grafici, musicali;
il primo Finale che acquistai era il Finale 98, non so se mi spiego.
E non è finita: ci ho fatto il metodo Limus. Che a proposito, me lo sono inventato tutto da sola, ed è stato definito “geniale” da persone molto famose nella Musica, quella maiuscola.

Avrei…


Avrei preso anche la borsa di studio Fullbright se non non avessi avuto problemi: con due figli piccoli, appena separata forse non era il caso di passare più di un anno in America.
Ho digitalizzato anche intere opere didattiche come il “Suono subito” e il Carillon (quest’ultimo mi ci sono voluti 3 anni…).
Ho fatto quadri con Artisteer, e poi non ho più voglia di continuare, abbiate pietà…
Insomma, quando si stupiscono che “alla mia età” (ma come si permettono?) uso l’auricolare bluetooth, o sono perfino capace di spedire e ricevere mail… mi farebbero ridere, se ne avessi voglia.

Social

Poi è arrivato Myspace, quello di prima, no il casino di ora. Amicizie scelte, interessi in comune, con molti ci siamo anche conosciuti personalmente e passato meravigliosi momenti insieme; di quelle amicizie che sei fortunato se ce n’hai una nella vita. 

È sparito pian piano ma non troppo, quasi quasi non ce ne siamo accorti subito, che con le nostre defezioni ne anticipavamo il crollo.

Facebook da subito, non mi è piaciuto: spersonalizzato, tutti i cosiddetti “profili” uguali, colori bianco e blu… e invece di gruppi di amici affini, ci passavano tutti. Non più un localino dove rifugiarsi a parlare delle nostre cose, ma una via di passaggio, trafficata. 

In breve hanno cominciato a piovere i “social”: Twitter, Linkedin, Instagram… un me li fate di’ che c’ho la nausea… e uno qualsiasi come il presidente degli Stati Uniti che al Congresso non ci va, lui, non ci parla: gli cinguetta! e Salvini che si intervista da solo al telefonino. E… quello ha pubblicato una storia, quell’altro è in diretta, quello ancora è in videoparty… e a me mi ci gira la testa, ci provo a fare qualcosa, ma gente, ci sono altre cose nella vita, e se ve lo dico io, fanatica del computer… Così ho deciso: ho gli account un po’ dappertutto, e Facebook ormai non lo posso lasciare, è rimasto l’unico canale per comunicare. Gli altri li lascio stare, come in fondo in fondo ho fatto fino ad ora, non passerò la mia giornata a farmi foto da pubblicare sotto varie forme, ad hashtaggare a destra e a manca; no, mi rivolgerò, come gli antichi, ai miei siti, penso che tre bastino: danielasanterini.it, nuovemuse.it e analfabit.it. Tanto, sono troppi lo stesso. E devo scrivere, organizzare e attuare progetti. Mi sembra che basti così.

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