San Romolo
(in arte San Remo)

Lo confesso: non riesco più a guardare, a seguire Sanremo, voglio dire il Festival. Da anni. Le ragioni possono essere molteplici, vedo di capirle.

Intanto lo stile: voglio dire estensione di voce, ad esempio. La musica, o meglio il canto, è fatto anche di quello. Non “solo” di quello. Volume: idem come sopra: un motivo cantato in alta tonalità e “gridato” dall’inizio alla fine. Oppure è una monotona successione di mono-tòni, appunto. Sicché, stare a sentire questo tipo di pseudo-musica fino a tarda notte, mi sembra troppo. Specialmente per chi ha pensieri per la testa che esulano forzatamente dalle canzonette.

Poi, diciamo la parola giusta, c’è una sorta di invidia. Ci sono arrivata vicina, a sfondare nel mondo della musica leggera, ma la cortomiranza di certi direttori di certe case discografiche mi ha steso al tappeto. Ma essendo l’invidia un peccato capitale, dovrei lasciarla perdere, anche se quella per la Rowling è troppo forte. C’entra, c’entra…
Ma torniamo alle canzoni. Era il festival della canzone italiana no? Qualche apparizione, qualche ospite… poi hanno cominciato a strafare. Un ci si capisce più nulla! E fate una cosa semplice no?

Certo, che dovrei decidermi e ri-guardarlo, un’altra volta. Tutto. Perché nel mezzo a questo bailamme qualcosa di memorabile c’è. E poi non si discorre di quello che non si conosce bene. Ma gente, io il giorno mi faccio un mazzo così, e la notte… dormo!

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Completa l\'operazione per inviare *