Maestra
Come diventare insegnante a tua insaputa
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Read More →Meglio tardi che mai Io c’ero dentro, il 1968. Dice: ma te n’accorgi ora? Sì! Ce ne sono tanti, giovani del ’68, che se ne sono accorti allora, magari non andando in Vietnam… aridanga! Ma noi si dice “poggi e bùe fanno pari”, quelli delle mi’ parti lo capiscono. Oh, la smetti di parla’ toscano? […]
Read More →Ma se ghe penzu… e il correttore si dà da fare con i segni rossi: o scemo! è genovese!! Lo dovrebbero mettere nelle lingue. Magari anche il toscano, già che ci sono. Il sardo no, non esageriamo, un ne so abbastanza. Volevo dire che con tutti gli ultimi avvenimenti tipo matrimonio di un figlio e […]
Read More →A volte lo sento che mi manca qualcosa, anzi, sempre mi manca qualcosa: sono perennemente insoddisfatta. Vorrei fare tutto e mi perdo nelle faccende, nelle commissioni, nelle visite, nei manicaretti, nelle ospitate… oddìo, faccio tutto volentieri, ma se mi chiedo cosa faccio, spesso non mi so rispondere. Uno potrebbe dire: sono insegnante… ecco, io “ero”. […]
Read More →A volte quando ci penso torno a quel giorno, rivedo quelle luci e sento quegli odori. Firenze. Nel primo pomeriggio sono già seduta sugli scalini del Comunale. Sola. Tempo poco arriva un ragazzo, studente fiorentino del Conservatorio, anzi fammelo scrivere minuscolo, conservatorio, con cui chiacchiero tanto indovinate di cosa, finché, solo molto più tardi, comincia […]
Read More →A volte il tragitto da e per la stazione lo facevo a piedi, e conoscevo ormai a memoria ogni singolo tratto. Anche la voce della Caldi (il nome della prof, anche se allora si diceva “insegnante” o, rivolgendosi a lei “signorina”, e il termine “prof” era ancora di là da venire) la sapevo a mente, […]
Read More →Fecero tutto i grandi, e non so perché scelsero l’insegnante di piano a Pisa, ma certo è che fu una delle decisioni più felici della mia vita: la prima volta mi accompagnò la mamma, dicendomi per filo e per segno cosa dovevo fare, dal salire sul treno, contare le fermate (Cascina, San Frediano, Navacchio), alzarmi […]
Read More →TI RACCONTO LA MIA MUSICA Non so quanto sarà lungo questo scritto, e soprattutto non so dove andrò a finire: da tempo però l’argomento mi solletica la voglia di scrivere. Come una macchina a lungo inutilizzata, c’è voluta una bella ripulita ma poi, cigolando e scoppiettando, mi sono rimessa in moto. Il via me l’ha […]
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